Tutto pronto per il lancio del terzo equipaggio cinese verso lo spazio. Al poligono di Jiuquan - che si trova nel nord ovest della Cina al confine con la Mongolia Interna - l'accensione del razzo Lunga Marcia 2F è fissata per le 15.10 italiane del 25 settembre. Per la prima volta i taikonauti (Taikon vuol dire spazio in cinese) affronteranno il vuoto con la prima passeggiata spaziale di un equipaggio di Pechino. Se tutto andrà come previsto, sarà confermata la capacità tecnologica della Cina e verranno rilanciate le sue ambizione: una propria stazione orbitante e l'esplorazione lunare. A fluttuare nel vuoto dello spazio sarà il pilota da caccia dell'aeronautica militare cinese Zhai Zhigang di 42 anni, sposato con un figlio. Con lui Liu Boming e Jing Haipeng che attenderanno a bordo della navicella Shenzou 7.
Una nuova tuta da "passeggio"
Per questo volo, che dovrebbe durare dai 3 ai 5 giorni, l'agenzia spaziale cinese ha messo a punto una nuova tuta spaziale che pesa poco più di 100 chilogrammi e che è costata 15 milioni di dollari. I programmi prevedono che Zhigang rimanga nel vuoto per 40 minuti. Durante la passeggiata spaziale l'astronauta cinese deporrà nello spazio un piccolo satellite che avrà il compito di trasmettere a Terra immagini dallo spazio attraverso una piccola macchina fotografica. Shenzou 7 è anche la prima missione a portare oltre la Terra un equipaggio composto da tre astronauti cinesi. La Cina infatti, lanciò la sua prima missione umana nel 2003 con un solo astronauta, a bordo della navicella Shenzou 5, l'equipaggio raddoppiò con la seconda missione nel 2005 per arrivare ora ad un numero di astronauti che è identico a quello che trasportano le Soyuz russe nello spazio.
Il Vascello Magico
Ed è proprio da questa navicella che l'agenzia spaziale cinese si è ispirata per costruire la propria, che è poi stata modernizzata dagli ingegneri cinesi. Shenzou (il Vascello Magico) è composta da tre segmenti: una capsula dove prendono posto gli astronauti al momento del lancio e del ritorno a Terra, un modulo orbitale, dove gli astronauti possono trascorrere del tempo durante il loro viaggio spaziale e dove vi possono trovare posto gli esperimenti scientifici, e un modulo di servizio, dove vi sono i motori, le riserve d'acqua e di carburante. A differenza delle Soyuz, il modulo orbitale è dotato di pannelli solari e quindi può rimanere operativo nello spazio anche dopo il ritorno a Terra degli astronauti, continuando gli esperimenti scientifici. E ciò è già stato sperimentato con la precedente missione. La capsula con gli astronauti a bordo atterra sulla terraferma, come le Soyuz, utilizzando grandi paracaduti e retrorazzi. Gli atterraggi avvengono nella Mongolia Interna.
Pechino verso la serie A
L'interesse per lo spazio da parte della Cina non è più un segreto per nessuno. L'interesse primario sembra essere rivolto verso una stazione spaziale che verrà costruita a partire dal 2010. Le due missioni che seguiranno quella di settembre, la Shenzhou 8 e 9 dovrebbero avere un ruolo determinante nel dare il via a questa iniziativa. Anche la Luna è negli obiettivi cinesi, anche se al momento non ben chiaro quali siano gli obiettivi primari; se mandare uno o più rover robotizzati per esplorare il satellite o se puntare all'esplorazione umana. In più manifestazioni l'agenzia spaziale cinese ha mostrato al pubblico quello che potrebbe essere un'auto lunare, molto simile a quella che venne utilizzata dagli astronauti della Nasa negli anni Settanta. Certo è che con la terza missione umana nello spazio la Cina entra a far parte definitivamente del ristretto numero di nazioni (le altre sono Stati Untiti e Russia) in grado di costruire un razzo, farlo partire e tornare dallo spazio con uomini a bordo.
